A teatro nell’età dei Lumi

Immaginate un concerto interamente dedicato alle perle musicali del Classicismo, un concerto in cui poter ascoltare uno degli strumenti più importanti del periodo e magari una serie di autori conosciuti assieme ad altri meno ma ugualmente stimolanti e interessanti.

Sarebbe altrettanto variegato che ci fosse un solista ma se possibile anche l’orchestra, che regala ad ogni concerto una ricchezza timbrica unica. E perchè no, magari fondere le due cose.

Ma non basta! ci vorrebbe anche qualcosa che rendesse il concerto unico, dimodochè che si potesse partecipare ad un evento unico e non ad una mera rappresentazione di musiche del passato.

Ebbene, se ti dicessi che tutto questo si avvererà in questo mese?

Grazie al Comune di Martignacco e alla cooperazione con l’Accademia Organistica Udinese e Cultura Nuova, Il 16 dicembre 2022 alle ore 21,00 presso il duomo di Martignacco si terrà il concerto intitolato “A teatro nell’età dei Lumi” che racchiuderà all’interno una serie di elementi senz’altro degni di nota.

In primis la presenza dell’Ensemble Appoggiatura, una formazione variabile che affronta la musica del passato da diversi anni con un lettura molto attenta alle peculiarità del linguaggio e delle tendenze stilistiche del passato. Il nome stesso dell’Ensemble palesa chiaramente l’attenzione su uno degli elementi più importanti dello Stile Galante e del Classicismo: l’appoggiatura, sinonimo di eleganza e raffinatezza musicale.

Il programma prevede l’esecuzione di due meravigliose sinfonie di Franz Joseph Haydn: la prima Sinfonia composta dal genio austriaco, una pagina ricca di brio e vivacità che solo la penna di Haydn poteva creare, una lavoro giovanile ma con diversi elementi che dimostrano la precoce maturità compositiva di Haydn.

La Sinfonia n° 12 in mi maggiore sarà la seconda pagina orchestrale che l’Ensemble Appoggiatura affronterà, un lavoro apparentemente ridotto nelle dimensioni ma non nella magistrale rielaborazione e orchestrazione, in cui possiamo intravedere tutta l’eleganza della scrittura haydniana unita ad un’energia esplosiva che travolge l’ascoltatore in maniera mai eccessiva o istrionica.

La serata prevederà anche l’esecuzione del celebre Concerto per fortepiano e orchestra in re maggiore Hob. XVIII/11 di Franz Joseph Haydn, una pagina che non ha certo bisogno di presentazioni. Ricordato soprattutto per il finale “All’ungherese” che ha tratti in comune con l’esotico della Marcia Turca di Mozart, il concerto racchiude all’interno tre movimenti di grandissimo spessore, la brillante vena sinfonica del primo movimento contrasta piacevolmente con la liricità dell’Andante ma trova molti tratti in comune con il Rondò finale, di grande effetto per il pubblico. L’Appoggiatura affronterà questa pagina con una grande attenzione storica esplorando alcuni aspetti che possano donare una nuova luce, priva di ancestrali abitudini esecutive che possono opacizzare la trasparenza della pagina.

Una delle pagine più significative che verranno eseguite in questo concerto è sicuramente il Concerto per fortepiano e orchestra in sol maggiore op 9 di Johann Schobert, che secondo diverse ricerche non è mai stato eseguito in Italia. Per chi non conoscesse l’autore, ecco qui l’unica registrazione presente in rete, di questo brano.

Johann Schobert è sicuramente uno dei compositori più geniali che la storia della musica abbia mai avuto. Per comprendere meglio quale fosse la levatura del musicista invito tutti ad ascoltare il meraviglioso Andante di questo concerto, ricordando che il concerto è stato terminato nel 1756! Davvero incredibile il Romanticismo che pervade questa musica e altrettanto curiosa è la mancanza di legami con l’ormai imminente Sturm und Drang, tendendo visibilmente verso alcuni stilemi tipici del Romanticismo.

Per questa occasione molto particolare ho pensato di rispettare le consuetudini del periodo e comporre tutte le cadenze non solo perchè non esistono in commercio o in circolazione delle versioni da eseguire ma perché la presenza di una cadenza scritta dall’esecutore permette di personalizzare la performance, rafforzando l’idea esecutiva della pagina del compositore.

Le novità non sono finite! Forse uno degli aspetti più significativi è lo strumento che verrà utilizzato: una riproduzione meraviglioso fortepiano Anton Walter (1792). L’aspetto più significativo è che questa copia è stata costruita dal celebre costruttore Paul McNulty di Divišov.

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Per chi non lo conoscesse segnalo un dettaglio che sicuramente farà chiarezza sull’enorme importanza nel mondo musicale di questo costruttore. Nell’ultimo concerto presso la Wigmore Hall, Andràs Schiff ha eseguito diverse composizioni di Haydn su … una copia Walter di Paul McNulty!

Un’occasione imperdibile per ascoltare il primo concerto assoluto di questo fortepiano terminato l’agosto di quest’anno, un’inaugurazione decisamente in grande a cui vale la pena partecipare.

Ci sono abbastanza peculiarità per solleticare il tuo interesse?

Ti aspetto venerdì 16 dicembre 2022 alle ore 21,00 presso il Duomo di Martignacco!